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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi 2010-01-07

Il premier sta trascorrendo la convalescenza in Provenza a casa della figlia Marina

In collegamento telefonico ha annunciato le mosse del governo "Sarà l'anno delle riforme"

Giallo sul discorso di Berlusconi

"Nel 2010 meno tasse". Bonaiuti: "Mai detto"

ROMA - Questa volta sarà un lodo "reiterabile". E non sarà neppure "rinunciabile".

Significa che Berlusconi non solo ne fruirà subito, in quanto premier, ma ne potrà godere anche nel corso della legislatura o in una successiva qualora dovesse occupare un'altra delle tre alte cariche

Di pietro LO ATTACCA ANCORA: "GLI interessa soltanto la sua impunità"

Berlusconi: "Ecco le riforme del 2010"

Il premier fissa gli obiettivi: "Scuola, giustizia e fisco". Poi assicura: "Io sono in forma e di ottimo umore"

La rivelazione fatta dallo stesso Cavaliere ai suoi ospiti a Arcore

Berlusconi, la prognosi è di 90 giorni

Servono tre mesi per guarire completamente dai postumi dell'aggressione in piazza Duomo

I dubbi del premier sul dialogo "Ma Bersani ce la farà a tenere il Pd?"

Il Cavaliere: in campagna elettorale andrò in tutte le regioni italiane

ad arcore | Visite di Alfano, Verdini, Gelmini e Storace. Prima volta senza bende

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Dalessandro Giacomo

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2010-01-06

6 Gennaio 2010

POLITICA

Berlusconi, agenda 2010:

riforme e riduzione tasse

"Il 2010 sarà l'anno delle riforme. Partiremo con quelle della giustizia, poi proseguiremo con la scuola e soprattutto con un programma di riforma fiscale per ridurre le tasse". Secondo quanto apprende l'Agenzia Italia, Silvio Berlusconi ha spiegato in un collegamento telefonico con gli europarlamentari riuniti a pranzo nell'hinterland torinese la prossima agenda politica del Governo. "Andremo avanti con determinazione e senza esitazioni", ha detto il presidente del Consiglio, ricordando agli esponenti del Pdl come l'appuntamento delle Regionali sia una prova decisiva "in questo momento difficile - ha osservato il Cavaliere - dove il terrorismo internazionale è tornato a farsi sentire. Noi dobbiamo essere uniti e fare da esempio. Dobbiamo essere il partito dell'amore che combatte contro chi diffonde odio".

Berlusconi ha spiegato agli europarlamentari di trovarsi in Provenza, a casa di sua figlia Marina. "Ho dei figli eccezionali - ha riferito il presidente del Consiglio - tutti noi dobbiamo coltivare ideali di vicinanza alla famiglia". Berlusconi si è detto pronto al rientro. "Sono stanco di così tanto riposo...", ha scherzato il premier. Il pranzo è stato organizzato dal capo della delegazione del Pdl, nel Ppe, Mario Mauro. Il premier ha lodato Mauro per le battaglie che sta portando avanti il partito: "ora - ha detto ancora il Cavaliere agli europarlamentari - dovete impegnarvi tutti in campagna elettorale. Anch'io sono pronto per le Regionali".

Il premier infine ha negato frizioni nel Pdl. La Sicilia? "Non è una situazione preoccupante - ha risposto Berlusconi ad una domanda - comunque ci metterò la testa nei prossimi giorni".

 

 

 

 

 

 

2010-01-06

 

 

 

CORRIERE della SERA

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2010-01-07

Di pietro LO ATTACCA ANCORA: "GLI interessa soltanto la sua impunità"

Berlusconi: "Ecco le riforme del 2010"

Il premier fissa gli obiettivi: "Scuola, giustizia e fisco". Poi assicura: "Io sono in forma e di ottimo umore"

Silvio Berlusconi (Inside)

Silvio Berlusconi (Inside)

ROMA - "Il 2010 sarà l'anno delle riforme. Partiremo con quella della giustizia, poi proseguiremo con la scuola e soprattutto con un programma di riforma fiscale per ridurre le tasse". Ma proprio su questo punto è giallo. "La riduzione delle tasse nel 2010? Questa frase dal presidente Berlusconi non è mai stata pronunciata" precisa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti. Secondo quanto riferisce l'Agi, Silvio Berlusconi ha spiegato in un collegamento telefonico con gli europarlamentari riuniti a pranzo nell'hinterland torinese la prossima agenda politica del Governo. "Andremo avanti con determinazione e senza esitazioni", ha detto il presidente del Consiglio, ricordando agli esponenti del Pdl come l'appuntamento delle Regionali sia una prova decisiva "in questo momento difficile dove il terrorismo internazionale è tornato a farsi sentire. Noi dobbiamo essere uniti e fare da esempio. Dobbiamo essere il partito dell'amore che combatte contro chi diffonde odio". E l'opposizione? "Spero che gli altri collaborino a fare le riforme - ha affermato il Cavaliere - altrimenti andremo comunque avanti da soli".

BASTA RIPOSO - Berlusconi ha spiegato agli europarlamentari di trovarsi in Provenza, a casa di sua figlia Marina. "Ho dei figli eccezionali - ha riferito il presidente del Consiglio - tutti noi dobbiamo coltivare ideali di vicinanza alla famiglia". Berlusconi si è detto pronto al rientro. "Sono stanco di così tanto riposo...", ha scherzato il premier. "Mi sento fisicamente in forma e sono di buon umore. Ora sono con mia figlia Marina e con i nipotini, nei prossimi giorni tornerò al lavoro a Roma".

REGIONALI - Il Cavaliere ha poi parlato delle prossime elezioni regionali: "Ora - ha detto agli europarlamentari - dovete impegnarvi tutti in campagna elettorale. Anch'io sono pronto per le Regionali". Il premier infine ha negato frizioni nel Pdl. La Sicilia? "Non è una situazione preoccupante - ha risposto Berlusconi ad una domanda - comunque ci metterò la testa nei prossimi giorni".

DI PIETRO - Tra i primi a commentare le parole del premier c'è Antonio Di Pietro. "Ecco la prova del nove delle ragioni per cui Berlusconi vuole fare le riforme - ha affermato il leader dell'Italia dei valori. - Il Presidente del Consiglio sostiene di voler riformare innanzi tutto la giustizia per poi intervenire sulla scuola e sul fisco. In un paese normale e in un momento di profonda crisi economica come quella che sta attraversando l'Italia, le priorità dovrebbero essere invertite"."Prima si dovrebbe intervenire su fisco, lavoro e scuola - ha sottolineato - e poi sulla giustizia. In realtà a Berlusconi non interessa il bene della collettività ma solo la sua impunità. Spero che lo capisca anche quella parte dell'opposizione che si dice pronta a sedersi al tavolo del dialogo".

 

06 gennaio 2010(ultima modifica: 07 gennaio 2010)

 

 

 

 

 

2010-01-06

La rivelazione fatta dallo stesso Cavaliere ai suoi ospiti a Arcore

Berlusconi, la prognosi è di 90 giorni

Servono tre mesi per guarire completamente dai postumi dell'aggressione in piazza Duomo

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NOTIZIE CORRELATE

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I dubbi del premier sul dialogo: "Ma Bersani ce la farà?" (6 gennaio 2010)

Berlusconi in visita ad un centro commerciale in Brianza l'ultimo giorno dell'anno (foto Ansa dal blog San Precario)

Berlusconi in visita ad un centro commerciale in Brianza l'ultimo giorno dell'anno (foto Ansa dal blog San Precario)

ROMA— Berlusconi è pronto a riprendere il lavoro. Anzi lo ha già ripreso, a pieno regime. Lo dicono coloro che lo vanno a trovare ad Arcore o lo sentono a telefono. Il premier ha totalmente superato i postumi dell’attentato, lo conferma il suo portavoce, Paolo Bonaiuti, che usa la metafora delle "funi" che forse non basterebbero per ingabbiare la voglia di rituffarsi nell’attività di governo da parte del presidente del Consiglio. Eppure è stato ieri lo stesso Cavaliere, agli ospiti che ha ricevuto, a rivelare un dettaglio in apparenza banale, ma in fondo significativo. La prognosi dell’ospedale, cresciuta più volte durante i giorni della degenza, alla fine è risultata essere di 90 giorni. Secondo i medici che lo hanno in cura il trauma subito dal capo del governo, le conseguenze sui nervi facciali, i problemi di iperalgia e di parestesia, le lesioni interne che alterano ancora la mimica del sorriso, potranno ritenersi totalmente guarite soltanto a distanza di tre mesi dal giorno dell’aggressione.

Il dettaglio è significativo perché un certificato medico può avere conseguenze di diverso tipo. Innanzitutto per definire la reale entità del pericolo corso dal premier, che qualcuno nel Pdl chiama senza mezzi termini tentato omicidio. In secondo luogo per le conseguenze giuridiche sul processo che si terrà contro l’attentatore. Infine per l’attività stessa di Berlusconi, che può riprendere a pieno regime, ma che dovrà comunque tenere conto di una prognosi ancora aperta. La qualcosa potrebbe avere riflessi anche sulle udienze che il capo del governo sarebbe tenuto a presenziare nei processi che lo riguardano.

Ieri ad Arcore c’è stato un grande via vai di ospiti. Dalla giovane deputata Gabriella Giammanco a Francesco Storace sino al ministro Angelino Alfano. Oggi probabilmente Berlusconi volerà in Francia, in Provenza, per trascorrere con la figlia Marina la giornata di festa. Con il leader della Destra il Cavaliere ha proseguito un discorso interrotto proprio poco prima dell’aggressione. Allora lo aveva annunciato dal palco, ieri i dettagli di un accordo elettorale nazionale fra Destra e Pdl, in vista delle Regionali, sono proseguiti a margine di un pranzo. Dettagli che sembra non riguardano l’obiettivo finale, l’accordo si farà, ma il peso che la giovane formazione dell’ex governatore del Lazio avrà nelle liste elettorali.

Altro capitolo sono le riforme. Berlusconi continua a dire che ora come mai prima è il momento giusto, ma allo steso tempo non nasconde le perplessità sulle garanzie che il Pd è in grado di offrirgli: Bersani "fa fatica a governare" il partito, Franceschini capogruppo "è stato un errore", insomma il rischio che intravede è quello di un interlocutore non unito abbastanza per affrontare senza patemi un dialogo istituzionale fruttuoso. In ogni caso la linea resta quella che ogni giorno il sottosegretario di Palazzo Chigi, Paolo Bonaiuti, cerca di irrobustire, ovvero esperire tutte le possibilità che esistono per rendere costruttivo il clima maturato nelle ultime settimane.

Marco Galluzzo

06 gennaio 2010

 

 

 

 

ad arcore | Visite di Alfano, Verdini, Gelmini e Storace. Prima volta senza bende

I dubbi del premier sul dialogo

"Ma Bersani ce la farà a tenere il Pd?"

Il Cavaliere: in campagna elettorale andrò in tutte le regioni italiane

MILANO — "Siamo sicuri che Bersani ce la farà?". Già. Perché Berlusconi si fida delle "buone intenzioni" del segretario del Pd rispetto alla "condivisa necessità di un dialogo". Ma gli rimane il dubbio, ripetuto ieri a ministri e parlamentari incontrati ad Arcore: "Riuscirà a gestire le posizioni di Di Pietro e a tenere insieme il suo partito sulla strada del dialogo e delle riforme?". A impensierire il premier sarebbero state anche alcune prese di posizione dei giorni scorsi di Franceschini e della presidente del Pd, Rosy Bindi. Non è possibile, è il senso dello sfogo di Berlusconi, che ogni volta che Bersani dice una cosa, c’è subito uno del vertice del Pd che lo smentisce...

Riflessioni e preoccupazioni condivise con tutti i politici ricevuti ieri a Villa San Martino. Berlusconi, che in prima mattinata ha avuto una riunione con l’avvocato Ghedini, anche per esaminare alcune carte riguardanti il divorzio da Veronica Lario, intorno alle 12.30 ha ricevuto il ministro Alfano, l’europarlamentare Mauro e il coordinatore del Pdl Verdini. Per la prima volta il presidente del Consiglio si è presentato senza le bende e i cerotti. Al gruppo si è aggiunto, per il pranzo, il leader della Destra, Francesco Storace, con il quale è stato affrontato il tema dei possibili accordi in vista delle prossime elezioni regionali.

Una presenza, quella di Storace, che ha indispettito molti suoi ex colleghi di An, soprattutto nel momento in cui i rapporti con Fini continuano ad essere molto delicati. Forse non a caso l’onorevole Carmelo Briguglio, finiano doc, giusto ieri ha sollecitato "un’intesa che passa per un nuovo patto politico" tra Fini e Berlusconi: "Altrimenti— ha vaticinato— la politica che ha una sua logica interna finirà per separare, anche se solo a livello di soggetto politico" i due. E mentre Storace mangiava orecchiette con le cime di rapa e tonno con i pomodorini in casa Berlusconi, il viceministro Adolfo Urso si divertiva su Radio2: "Dopo Berlusconi sarà la volta di Gianfranco Fini. E dopo Fini vedo la Polverini".

La riunione di lavoro è proseguita fino alle 17.30, intervallata dall’arrivo del ministro Mariastella Gelmini: "Stella, devi andare avanti con la riforma sulla scuola superiore, devi presentarla in fretta", l’ha incitata il premier. L’idea è infatti quella che era stata anticipata dal portavoce Bonaiuti: ripartire a gennaio con un consistente pacchetto di riforme, da quella della giustizia, a quella del fisco fino a quella della scuola. Ai suoi interlocutori, Berlusconi ha confessato ieri l’intenzione di "cercare soluzioni anche per le famiglie che ancora sentono la crisi", mentre allo stesso tempo, bisogna "assecondare questo inizio di ripresa". Ultimo tema dei colloqui, quello delle regionali. Berlusconi ha raccomandato attenzione nella preparazione delle liste, "che devono essere competitive e di livello alto" e ha annunciato che "io sarò presente in tutte le regioni per la campagna elettorale". Chi gli ha parlato ieri non ha dubbi: "Lo vedremo molto in giro".

Elisabetta Soglio

06 gennaio 2010

REPUBBLICA

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2010-01-07

IL RESTROSCENA Processo breve allargato a tutti i reati ma con tetti temporali graduati

Le parti lese, mentre la causa sarà sospesa, potranno rivalersi in sede civile

Ecco il lodo in formato costituzionale

si potrà usare anche cambiando carica

di LIANA MILELLA

ROMA - Questa volta sarà un lodo "reiterabile". E non sarà neppure "rinunciabile". Significa che Berlusconi non solo ne fruirà subito, in quanto premier, ma ne potrà godere anche nel corso della legislatura o in una successiva qualora dovesse occupare un'altra delle tre alte cariche (presidenti Repubblica, Senato, Camera) "protette" dal futuro scudo costituzionale per congelare i processi penali in corso. Non solo: al lodo ter, che arriva dopo i due già bocciati dalla Consulta e firmati da Schifani e Alfano, né il Cavaliere né gli altri vertici dello Stato potranno rinunciare. Giusto il contrario di quanto prevedeva il lodo Alfano, col quale, finito l'incarico, il premier doveva affrontare di nuovo il dibattimento.

Sarà depositato in Senato la prossima settimana, ma del lodo Quagliariello-Centaro cominciano a filtrare indiscrezioni. Che per certo, per via del contenuto, non saranno gradite all'opposizione e sono destinate a suscitare polemiche. Soprattutto perché si saldano con le modifiche al processo breve, fresco di summit ad Arcore tra il Cavaliere, il Guardasigilli Angelino Alfano e il suo avvocato Niccolò Ghedini. Cambiamenti che non attenuano affatto le caratteristiche di una legge ad personam che il Csm ha bocciato come "inedita amnistia". La riforma della giustizia, che Berlusconi promette per il 2010, parte dal gioco delle tre carte - lodo congela-processi, legittimo impedimento, processo breve - che ha nel premier l'unico protagonista e persegue un obiettivo, cancellare in un modo o nell'altro i processi Mills e Mediaset.

Cominciamo dal lodo ter, l'ultima creatura nel lungo elenco delle leggi scritte per salvare Berlusconi. Il testo è pronto. Visionato ad Arcore con tanto di via libera. Ci hanno lavorato il vice presidente dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello e il numero due della commissione Giustizia Roberto Centaro. Prevede un triplice intervento sulla Costituzione, agli articoli 68, 90 e 96, i tre che si occupano delle tutele dei parlamentari, del capo dello Stato, del premier e dei ministri. Tre righe in più in ognuno dei tre, con una formula sempre identica in cui cambia soltanto la qualifica della carica garantita dalla nuova tutela. "Fatte salve le disposizioni contenute nel presente articolo, i processi penali del presidente della Camera e del Senato (oppure del presidente della Repubblica, o ancora del solo presidente del Consiglio e non dei singoli ministri) sono sospesi fino al termine dell'esercizio delle funzioni e della carica".

 

All'integrazione costituzionale seguono le regole processuali per disciplinare i futuri dibattimenti sospesi. Quella, già contenuta nel defunto lodo Alfano, per cui le altre parti del processo possono nel frattempo rivalersi in sede civile. E quelle sulla reiterabilità e la non rinunciabilità. Due scelte motivate dal fatto che il nuovo lodo costituzionale, secondo chi lo ha scritto, non riguarda la singola persona che ne fruisce, ma la carica che riveste. Due scelte che potrebbero diventare una mina nel testo in quanto furono già sanzionate dalla Consulta quando esaminò e bocciò nel 2004 il lodo Schifani. Uno scudo reiterabile rischia di bloccare per un tempo anche molto lungo il processo.

Assicurato lo scontro con l'Idv, assai probabile quello con Pd, a rischio anche l'intesa con l'Udc che ha "regalato" a Berlusconi la via di fuga del legittimo impedimento. Col gioco delle tre carte il premier e i suoi attaché chiedono troppo. Casini ha messo sul piatto, per 18 mesi, la possibilità di considerare gli impegni istituzionali del premier un motivo sempre valido per rinviare praticamente sempre le udienze, ma chiedeva in cambio di ritirare il processo breve. E Berlusconi che fa? Cerca di cambiargli nome e da processo breve vuole ribattezzarlo processo "certo". Ma ne lascia inalterata la potenzialità distruttiva, anzi l'amplifica. La versione originaria prevedeva l'obbligo del processo breve (due anni per ogni fase) solo per i reati sotto i 10 anni. Adesso riguarderà tutti i delitti, anche quelli più gravi (mafia e terrorismo) con l'escamotage della durata differente. Ne fruiranno tutti, pure i recidivi, altrimenti sarebbe stato incostituzionale. Due anni e sei mesi per i processi sotto i dieci anni, tre per quelli al di sopra. Le norme entreranno in vigore subito, per i crimini, indultabili, commessi prima del maggio 2006. Quindi riguarderanno anche Berlusconi. Il gioco delle tre carte, appunto.

© Riproduzione riservata (07 gennaio 2010

 

 

 

Il premier sta trascorrendo la convalescenza in Provenza a casa della figlia Marina

In collegamento telefonico ha annunciato le mosse del governo "Sarà l'anno delle riforme"

Giallo sul discorso di Berlusconi

"Nel 2010 meno tasse". Bonaiuti: "Mai detto"

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Multimedia

* Berlusconi aggredito in piazza Duomo

arrestato uomo con problemi mentali

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ROMA - Prima l'annuncio poi la smentita. In attesa della sua riapparizione pubblica, dopo l'aggressione di piazza Duomo, Silvio Berlusconi ha rilanciato. In un collegamento telefonico con gli europarlamentari riuniti a pranzo nell'hinterland torinese, ha spiegato le priorità dell'agire politico del governo, fissando nell'anno appena iniziato il lasso temporale per quelle riforme che il Cavaliere invoca da tempo. Con o senza l'opposizione. "Il 2010 sarà l'anno delle riforme. Partiremo con quelle della giustizia, poi proseguiremo con la scuola e soprattutto con un programma di riforma fiscale per ridurre le tasse".

Ma dopo tre ore è arrivata una secca smentita dal portavoce del premier: "Riduzione delle tasse nel 2010? Questa frase dal presidente del Consiglio non è mai stata pronunciata", ha detto Paolo Bonaiuti. Nessuna smentita, invece, sul resto del discorso: "Andremo avanti con determinazione e senza esitazioni" ha detto il presidente del Consiglio, rilanciando l'appuntamento delle Regionali di marzo. "In questo momento difficile - ha osservato il Cavaliere - dove il terrorismo internazionale è tornato a farsi sentire. Noi dobbiamo essere uniti e fare da esempio. Dobbiamo essere il partito dell'amore che combatte contro chi diffonde odio".

Berlusconi ha parlato dalla Provenza, dove la figlia Marina ha una casa e si è detto pronto al rientro: "Sono stanco di così tanto riposo...". Solo una battuta sulle frizioni in Sicilia: "Non è una situazione preoccupante comunque ci metterò la testa nei prossimi giorni". Infine l'appello al serrate i ranghi in vista delle Regionali: "Dovete impegnarvi tutti in campagna elettorale. Siamo il partito dell'amore e dobbiamo dimostrarlo".

(06 gennaio 2010)

 

 

 

L'attacco del segretario generale della Cisl

"Applicare la legge che sostuituì il legame con i salari"

Pensioni, l'attacco di Bonanni

"Traditori gli ultimi governi"

Raffaele Bonanni

ROMA - "I governi, tutti i governi degli ultimi 15 anni, hanno tradito i pensionati", soprattutto quelli con i redditi più bassi. Si è trattato di un "tradimento pesante e ingiustificabile" a fronte di "un atto di responsabilità" da parte dei sindacati. L'attacco alla politica viene dal segretario della Cisl Raffaele Bonanni.

"Le pensioni di base - ha detto il segretario della Cisl - sono state troppo esposte al vortice dei prezzi dell'ultimo decennio con l'euro e poi non hanno avuto mai fino in fondo una restituzione che fino agli inizi degli anni Novanta c'era completamente quando le pensioni erano legate ai salari". Ma poi, aggiunge, "i governi, tutti i governi non hanno mai voluto adeguare le pensioni all'aumento medio della vita".

"Per le pensioni alte - continua Bonanni - c'è irritazione ma la situazione alla fine è gestibile. Per le pensioni basse invece la situazione è davvero drammatica soprattutto per quelle persone senza famiglia o che vivono nelle grandi città dove il costo della vita è più alto". Per il dirigente sindacale "si dovrebbe almeno applicare la legge che sostuituì il legame tra pensioni e salari".

La Cisl da anni protesta per questo motivo e conduce una battaglia in questa direzione: "La stiamo conducendo da tempo - sottolinea il leader della Cisl - nella disattenzione generale, l'ultima protesta c'è stata proprio a giugno quando i pensionati del sindacato sono scesi in piazza del Popolo a Roma". Negli anni Novanta "si staccarono le pensioni dai salari - spiega Bonanni - perché questo suscitava anticipo di inflazione, un atto di responsabilità che noi facemmo per non aumentare l'inflazione è stata tramutato in un pesante e ingiustificabile tradimento nei confronti dei pensionati".

(06 gennaio 2010

 

 

 

 

 

2010-01-06

Il premier è in Provenza a casa della figlia Marina: "Sono stanco di riposarmi"

"Dobbiamo essere il partito dell'amore che combatte contro chi diffonde odio".

Berlusconi agli europarlamentari

"Nel 2010 riforme e riduzione delle tasse"

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Multimedia

* Berlusconi aggredito in piazza Duomo

arrestato uomo con problemi mentali

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ROMA - "Il 2010 sarà l'anno delle riforme. Partiremo con quelle della giustizia, poi proseguiremo con la scuola e soprattutto con un programma di riforma fiscale per ridurre le tasse". In attesa della sua riapparizione pubblica, dopo l'aggressione di piazza Duomo, Silvio Berlusconi rilancia. E spiega, in un collegamento telefonico con gli europarlamentari riuniti a pranzo nell'hinterland torinese, le priorità dell'agire politico del governo. Fissando nell'anno appena iniziato il lasso temporale per quelle riforme che il Cavaliere invoca da tempo. Con o senza l'opposizione.

"Andremo avanti con determinazione e senza esitazioni" dice il presidente del Consiglio, rilanciando l'appuntamento delle Regionali di marzo. "In questo momento difficile - osserva il Cavaliere - dove il terrorismo internazionale è tornato a farsi sentire. Noi dobbiamo essere uniti e fare da esempio. Dobbiamo essere il partito dell'amore che combatte contro chi diffonde odio".

Berlusconi parla dalla Provenza, dove la figlia Marina ha una casa e si dice pronto al rientro: "Sono stanco di così tanto riposo...". Solo una battuta sulle frizioni in Sicilia: "Non è una situazione preoccupante comunque ci metterò la testa nei prossimi giorni". Infine l'appello al serrate i ranghi in vista delle Regionali: "Dovete impegnarvi tutti in campagna elettorale".

(06 gennaio 2010)

 

L'UNITA'

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2010-01-07

Berlusconi annuncia: anche il fisco tra riforme 2010

"Il proposito di Berlusconi di ridurre le tasse nel 2010 ha avuto vita decisamente breve: circa tre ore. Dopo aver annunciato, nel primo pomeriggio, che il 2010 sarebbe stato l'anno della riforma fiscale, già all'imbrunire, per bocca del portavoce Bonaiuti, il premier ha fatto una precipitosa retromarcia". Lo dichiara Marco Meloni, della segreteria del Partito Democratico, responsabile Riforma dello Stato. "Tra l'annuncio e la smentita - continua Meloni - Berlusconi deve aver probabilmente sentito il ministro Tremonti, che più volte si era detto contrario all'ipotesi, senza riuscire a convincerlo". "Assodato che nel 2010 il governo non ridurrà le tasse - conclude il componente della segreteria del Pd - ci auguriamo almeno che, al contrario di quanto fatto nell'ultimo anno, l'esecutivo non le aumenti ulteriormente".

Non solo il varo del pacchetto giustizia, che è una priorità, ma anche riforme istituzionali, della scuola e una "riforma del fisco" aveva detto il premier all'inizio del pomeriggio. Sono i propositi enunciati da Silvio Berlusconi nel corso di un collegamento telefonico con alcuni europarlamentari riuniti dal capo delegazione Mario Mauro poco fuori Torino, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti. Secondo quanto riferito da chi ha ascoltato la telefonata, Berlusconi ha parlato degli impegni relativi all'anno appena iniziato, citando fra le altre cose la riforma fiscale. Secondo alcuni, il premier avrebbe detto che l'obiettivo è quello di far pagare meno tasse ai cittadini.

Secondo altri, invece, si sarebbe limitato a citare una generica "riforma del fisco", senza aggiungere se per abbassare le imposte o per razionalizzare le norme in vigore. Appare certo invece, almeno stando alle ricostruzioni fornite, che il premier ha molto insistito sulla riforma della giustizia: è la prima cosa da fare, è stato il suo ragionamento.

Il premier ha citato anche le riforme istituzionali, sottolineando l'esigenza di procedere in questa direzione, così come la riforma della scuola. A questo proposito, Berlusconi ha affrontato anche il tema del dialogo. In primo luogo ha sottolineato la necessità che tutti i parlamentari e gli eurodeputati si impegnino perché il 2010 sarà un anno denso di appuntamenti, anche se , ha aggiunto, non particolarmente difficile. Quindi, il presidente del Consiglio ha proseguito con un ragionamento che è stato così riassunto: noi siamo contro l'odio, tutti voi dovete essere in prima fila, lavorare e impegnarvi; faremo le riforme con gli altri se ci stanno, ma se, come è possibile, non ci dovessero stare dovremo farle da soli.

Il Cavaliere ha detto di chiamare dalla casa della figlia Marina. In effetti, a quanto si apprende, il presidente del Consiglio è volato in Provenza, facendo scalo a Nizza, per tornare nel primo pomeriggio ad Arcore. Berlusconi ha poi rassicurato sul proprio stato di salute dicendo di stare molto bene, di lavorare già parecchio ed ha confermato che il rientro a Roma avverrà nei prossimi giorni. Gli eurodeputati erano riuniti a casa del parlamentare europeo Vito Bonsignore, a la Mandria, un parco alle porte di Torino.

"Ecco la prova del nove delle ragioni per cui Berlusconi vuole fare le riforme. Il Presidente del Consiglio sostiene di voler riformare innanzi tutto la giustizia per poi intervenire sulla scuola e sul fisco. In un paese normale e in un momento di profonda crisi economica come quella che sta attraversando l'Italia, le priorità dovrebbero essere invertite". È quanto sostiene il leader dell'Italia dei Vaori Antonio Di Pietro. "Prima si dovrebbe intervenire su fisco, lavoro e scuola - sottolinea - e poi sulla giustizia. In realtà a Berlusconi non interessa il bene della collettività ma solo la sua impunità. Spero che lo capisca anche quella parte dell'opposizione che si dice pronta a sedersi al tavolo del dialogo".

06 gennaio 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

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